Restiamo a casa - La giornata del bambino
- Serena Ferrante

- 31 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Da qualche giorno si sta parlando di nuovi lockdown, di chiusure parziali e comunque oltre quello che ci stanno dicendo i giornali e la tv credo che molti di noi hanno già sperimentato il fatto di rimanere a casa anche solo per l'attesa dell'esito di un tampone.
Quindi io per prima mi sono trovata a dover gestire tre bambini che devono stare a casa tutto il giorno.
Abbiamo pensato a come organizzare le nostre e le loro giornate per rendere meno pesante questo momento. Non è impossibile, secondo me bisogna avere tanta pazienza e qualche buona idea.

Si può dire che lo spirito che avevamo quando c'è stato il primo lockdown è sicuramente diverso, stiamo prendendo con meno filosofia questo periodo perché forse siamo più consapevoli di quello che potrà accadere.
Quindi come gestire questi momenti di chiusura con i bimbi a casa e i genitori in smart working? Io sicuramente non ho la risposta ma ho provato a mettere in atto alcune strategie, alcune hanno funzionato altre meno.
Il bambino ha bisogno di avere una routine. La routine è necessaria anche per noi adulti ma soprattutto per i bambini per sentirsi meno disorientati e confusi.
Le routine quotidiana che abbiamo adottato noi in passato funzionava e credo che in caso di chiusura la riprenderemo in mano.
La mattina
La mattina i bimbi si svegliano e fanno colazione.
Dopo aver finito la colazione portano il biberon o il piattino vicino al lavandino della cucina. Riescono ad arrivarci stando sulle punte quindi lo faccio fare a loro.
Dopo si vestono, con calma e cercando di fare tutto da soli.
Pranzo
Prima di pranzo si va in bagno per fare pipì e lavarsi le mani.
Dopo vengono in cucina e consegno loro le stoviglie e le tovagliette. Apparecchiano la tavola, sempre a modo loro, io mi ritrovo con due forchette o senza bicchiere.
Mangiamo, e finito il pranzo sparecchiamo tutti insieme, di solito loro sparecchiano tutto tranne la caraffa che è veramente molto pesante.
Dopo il pranzo si lavano di nuovo le mani, perché ovviamente sono in condizioni disastrose.
Pomeriggio
Nel pomeriggio i bimbi fanno il riposino, dopo pranzo giocano un pochino e poi si preparano per dormire. Vanno a fare pipì e le metto nel loro lettino.
Sto vicino a loro finché non si addormentano.
Cena
Per la cena vale un pò le stesse regole del pranzo, apparecchiano e sparecchiano loro.
Dopo cena
Dopo cena stiamo tutti in salotto sul divano, loro giocano, cerchiamo sempre di proporre giochi tranquilli ma puntualmente iniziano a correre a buttarsi per terra.
Dopo questo momento iniziamo a prepararci per andare a letto, bevono il latte, lavano i denti, si svestono e vestono da sole, portano i vestiti nel cestone dei panni sporchi e vanno a letto accompagnate dal papà mentre io sto con Federico sul divano e lo addormento così.
Queste sono i passaggi che funzionano e questa routine riusciamo a mantenerla, una cosa che proprio non ci riesce è rispettare gli orari. Dato che puntiamo tanto sulle autonomie ovviamente i tempi non sono sempre gli stessi, a volte apparecchiano in 5 minuti altre in mezz'ora, a volte litigano o giocano, quindi non siamo mai puntuali.
La stessa cosa per il momento della messa a letto, Camilla ha fretta di fare tutto, corre quasi per fare tutto subito, invece Amelia ha bisogno della ripetizione continua poi gioca con tutto quello che le viene dato, mette i pantaloni in testa, si diverte proprio, quindi per lei ci vuole sempre tantissimo tempo.
Abbiamo notato che il tempo che impiegano loro per fare alcune une cose permette a noi adulti di farne altre, per esempio mentre loro apparecchiano io o mio marito prepariamo la cena. Devono comunque essere seguite ma in modo diverso e oltretutto loro sono proprio contente di dare il loro contributo.
Non è così difficile mantenere una routine, dopo qualche giorno saranno proprio loro a ricordaci che è il momento del pranzo o della cena, sicuramente accadrà difficilmente che vogliano andare a dormire, almeno nel nostro caso è così. Però questa organizzazione permette ai bimbi di diventare sempre più autonomi e indipendenti, ovviamente rispettandone i tempi e dardo loro modo di svolgere dei compiti adatti alla loro età; di certo sono assolutamente in grado di portare un piatto dal tavolo alla cucina, quindi perché non lasciarle fare.
Un capitolo a parte è la gestione dei momenti in cui i genitori sono impegnati nello smart working, questa è una vera sfida perché non è assolutamente facile gestire tutto e oltretutto farlo per bene.






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