Svezzamento
- Serena Ferrante

- 6 nov 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Gemelle ma sempre diverse anche nello svezzamento, si perché Camilla si mostrava già interessata al cibo alla fine del quinto mese mentre Amelia non ne ha voluto sapere di assaggiare qualcosa fino al settimo mese.
Prima di iniziare lo svezzamento il pediatra di aveva dato delle indicazioni ma sinceramente ho preferito informarmi maggiormente prima di addentrarmi in questa giungla di pappette, omogenizzati e minestrine.
Mi sono informata e non poco sul da farsi, ho anche letto un

libro quando le bimbe me lo permettevano, “Mi svezzo da solo” e mi sono anche iscritta ad un gruppo che parlava di svezzamento e autosvezzamento.
Una cosa era certa, non volevamo in alcun modo forzare il momento di passare da solo latte alla pappa, sicuramente avremmo capito quando sarebbero state pronte.
Camilla aveva iniziato ad afferrare tutto ciò che le passava davanti e lo portava alla bocca, inoltre iniziava ad avere sempre più forza per poter stare seduta quindi abbiamo provato a farle assaggiare qualcosa. Ho iniziato con un pò di albicocca perché era il frutto di stagione in quel momento e anche perché quando mi vedeva mangiare le albicocche si illuminava, forse le piaceva il colore, non so, sta di fatto da quel momento ho iniziato a farle provare di tutto.
Intorno ai sei mesi ha iniziato a tenere in mano alcuni alimenti e a portarli alla bocca da sola, preparavo bastoncini di zucchine, avocado, albicocche e pane.
Diciamo che solitamente si inizia con banana e mela ma non era un frutto di stagione e lo trovavo scomodo da preparare e da offrire. La banana finiva praticamente nei capelli perché Camilla la stringeva tra le dita e faceva diventare gel per capelli.
Camilla ha iniziato l’asilo nido mangiando già parecchi alimenti, Amelia no, lei ha iniziato il nido che prendeva solo latte, il cucchiaino le faceva venire i conati di vomito. Io sinceramente non avevo nessuna fretta, al nido ho portato due biberon con il latte in polvere e basta. Diciamo che dopo una settimana di nido ha iniziato ad essere incuriosita dal cibo solido. Anche lei nel giro di poche settimane ha iniziato a mangiare la merenda, poi la cena e infine tutti i pasti piano piano senza nessuna fretta.

Le bambine sono sempre state al nostro tavolo e hanno sempre mangiato o assaggiato il nostro cibo. Spesso davamo loro anche il latte in polvere con una mano e con l’altra mangiavamo noi. Siamo andati spesso a mangiare nei ristoranti e nelle baite con loro e per noi era una cosa normale averle con noi al tavolo. So che per molti genitori non è cosi, infatti molti preferiscono dare da mangiare ai bimbi e poi mangiare tra adulti in tranquillità.
Noi abbiamo trovato questo modo efficace perché le bimbe si sono abituate da subito a mangiare ciò che mangiavamo noi. Ovviamente avevamo sempre la nostra scorta di omogenizzati, sono comodi se si ha poco tempo e ti salvano la cena quando gli adulti mangiano in modo non proprio bilanciato.
Ad ogni pasto comunque offrivo il latte, abbiamo iniziato a togliere un pò alla volta il biberon di latte poco dopo il compimento dell’anno.

Una cosa che mi chiedono in tanti quando vedevano che davo alle bimbe pezzi da mangiare e non solo omogenizzati, era se non avevo paura che una delle due si potesse strozzare. Si ovviamente avevo paura ma i bambini possono mettere in bocca qualunque cosa e la cosa per farsi un pò passare la paura e sapere cosa fare in caso di soffocamento, quindi poco prima di partorire le bimbe ho partecipato ad un corso di primo soccorso infantile inoltre ho scaricato l’app della croce bianca sul telefono che in caso di soffocamento di indica le cose da fare.
Le bambine sono riuscite a gestire i pezzi da subito, tante volte hanno iniziato a tossire o hanno sputato quello che avevano in bocca.
Lo svezzamento è stato molto naturale e per niente un incubo come tanti ci prospettavano, secondo me la cosa più facile è seguire si il nostro istinto di genitori ma anche fidarsi un pò dei bambini perché loro sanno quando è il momento. Un consiglio che posso dare è dare tempo e non ascoltare tanto i consigli che vi danno perché ogni bambino è diverso e ognuno di noi ha tempi diversi.
Per me è stato importante leggere tanto e farmi una mia opinione e devo dire che non è stato per niente difficile.












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